Autore: Vi Keeland, Penelope Ward
Editore: Newton Compton Editori
Genere: Romanzo Rosa
Editore: Newton Compton Editori
Genere: Romanzo Rosa
Prezzo e-book: € 0,99
Prezzo e-book: € 8,41
Puoi acquistarlo su Amazon cliccando qui
La Trama:
Era una mattina qualunque, il treno era affollato e tutto sembrava noiosamente normale. A un certo punto sono stata come ipnotizzata dal ragazzo seduto vicino al corridoio. Urlava contro qualcuno al telefono come se avesse il diritto di governare il mondo. Ma chi credeva di essere con quel suo completo costoso? In effetti, gli conferiva un’aria da leader, ma non è questo il punto. Non appena il treno si è fermato, è saltato giù così in fretta da dimenticarsi il telefono, e io… potrei averlo raccolto. Potrei anche aver spiato tutte le sue foto e chiamato alcuni dei suoi numeri. Okay, potrei persino aver tenuto il telefono dell’uomo misterioso fino a che non ho trovato il coraggio di restituirlo. Così ho raggiunto il suo ufficio da snob… e lui si è rifiutato di vedermi. Ho consegnato il cellulare alla reception dell’ufficio di quel bastardo arrogante. Ma potrei, diciamo per ipotesi, avergli lasciato qualche foto sul telefono. Foto non esattamente angeliche.
La Recensione (di Sonja) ✮✮✮+½ (3+½ stelle su 5)
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La Trama:
Era una mattina qualunque, il treno era affollato e tutto sembrava noiosamente normale. A un certo punto sono stata come ipnotizzata dal ragazzo seduto vicino al corridoio. Urlava contro qualcuno al telefono come se avesse il diritto di governare il mondo. Ma chi credeva di essere con quel suo completo costoso? In effetti, gli conferiva un’aria da leader, ma non è questo il punto. Non appena il treno si è fermato, è saltato giù così in fretta da dimenticarsi il telefono, e io… potrei averlo raccolto. Potrei anche aver spiato tutte le sue foto e chiamato alcuni dei suoi numeri. Okay, potrei persino aver tenuto il telefono dell’uomo misterioso fino a che non ho trovato il coraggio di restituirlo. Così ho raggiunto il suo ufficio da snob… e lui si è rifiutato di vedermi. Ho consegnato il cellulare alla reception dell’ufficio di quel bastardo arrogante. Ma potrei, diciamo per ipotesi, avergli lasciato qualche foto sul telefono. Foto non esattamente angeliche.
La Recensione (di Sonja) ✮✮✮+½ (3+½ stelle su 5)
Scrittura semplice e scorrevole, direi quasi essenziale. Un tipo di scrittura che ti aspetti più in una pubblicazione self che in un libro edito da casa editrice. La trama può essere interessante, anche se accompagnata dai soliti cliché che ci fanno intuire i singoli passaggi e non esultare particolarmente per quelli che vorrebbero essere colpi di scena spiazzanti. Perché, in effetti, di particolarmente sorprendente ho trovato ben poco.
È una lettura, però, che si sposa bene con il periodo estivo: non ha pretese, è lineare, non stanca, rilassa e permette alle più sognatrici e passionali di sognare, sognare e ancora sognare. Inteso in questo senso, Un perfetto bastardo è un libro decisamente azzeccato; e la stesura immagino sia stata studiata proprio per raggiungere questo obiettivo: regalare un sogno alla lettrice.
Il libro parte in quarta: i personaggi sembrano ben delineati ed è facile entrare subito in sintonia con loro. Soraya, la protagonista femminile, sembra davvero un personaggio brillante, ricco di verve, iniziative. Una donna in gamba nella quale ciascuno di noi vorrebbe riconoscersi. Solo che se ti appassioni subito a un personaggio che si presenta vincente con determinate caratteristiche, ma poi nel resto della narrazione queste stesse caratteristiche vengono meno, tanto da sembrare di avere a che fare con un'altra persona, c'è qualcosa che non va nell'organizzazione della trama e del racconto. È come se l'autrice non avesse avuto bene in mente il quadro della situazione e avesse lasciato che la penna (o la tastiera del computer) avesse scritto per lei "in corso d'opera", lasciando che i fatti prendessero forma prima su carta che nella testa.
Probabilmente anche il fatto che si tratta di una scrittura a quattro mani non ha aiutato in tal senso: sembra quasi che si capisca che ci sono due teste diverse nella caratterizzazione della storia e dei personaggi.
Il personaggio maschile non è da meno: anche lui, l'affascinante e bastardo Graham Morgan si presenta subito in un modo, tanto da ammaliare subito noi donzelle più sensibili al fascino "bastardo", come il titolo stesso ci suggerisce; per poi perdere totalmente le sue caratteristiche e lasciarci spiazzate, perché non riconosciamo più quel personaggio così come ci è stato presentato e, quindi, così come lo abbiamo immaginato fin dall'inizio. Perché quando il bastardo, poi, si ammorbidisce troppo e le sue insicurezze prendono il sopravvento sulla sua virilità e mascolinità... beh, potrebbe voler dire che c'è qualcosa che non ha funzionato in pieno.
Ecco cosa mi è mancato: un punto di snodo, un elemento che mi permettesse di riconoscere gli stessi personaggi in tutta la lettura.
Chiaramente questo è solo il mio punto di vista, in base alle mie esperienze dirette di lettura e a quello che io mi aspetto da un libro e dai personaggi. Spesso anche i cliché possono infatti rivelarsi vincenti: il tutto sta nella caratterizzazione che l'autore riesce a dare, cercando di rendere uniche le sue trame, i suoi racconti, i suoi personaggi.
Che i personaggi di questo libro siano unici è un NI... sono un mix di tanti altri personaggi già visti e già letti. La differenza principale sta nella loro evoluzione in una trama che perde piano piano la caratteristica della credibilità: la mia percezione, infatti, è che la storia prende quella piega perché "doveva" essere scritta così, senza la fluidità e la naturalezza che dovrebbe essere tipica di tutte le storie, dalle più scontate alle più elaborate. Perché anche la storia più banale può perdere di credibilità se non raccontata secondo precise caratteristiche; così come la storia più assurda può risultare credibile se raccontata in un certo modo.
Vi lascio alla lettura, in modo che ciascuna di voi possa fare la propria esperienza e trarre le proprie considerazioni. Di due cose, però, sono assolutamente certa; e sono le ragioni per cui vi suggerisco la lettura: sognerete per tanti aspetti romantici e vi appassionerete alle parti più erotiche.
Non mi resta che augurare una buona lettura a tutte!
Puoi acquistarlo su Amazon cliccando qui
È una lettura, però, che si sposa bene con il periodo estivo: non ha pretese, è lineare, non stanca, rilassa e permette alle più sognatrici e passionali di sognare, sognare e ancora sognare. Inteso in questo senso, Un perfetto bastardo è un libro decisamente azzeccato; e la stesura immagino sia stata studiata proprio per raggiungere questo obiettivo: regalare un sogno alla lettrice.
Il libro parte in quarta: i personaggi sembrano ben delineati ed è facile entrare subito in sintonia con loro. Soraya, la protagonista femminile, sembra davvero un personaggio brillante, ricco di verve, iniziative. Una donna in gamba nella quale ciascuno di noi vorrebbe riconoscersi. Solo che se ti appassioni subito a un personaggio che si presenta vincente con determinate caratteristiche, ma poi nel resto della narrazione queste stesse caratteristiche vengono meno, tanto da sembrare di avere a che fare con un'altra persona, c'è qualcosa che non va nell'organizzazione della trama e del racconto. È come se l'autrice non avesse avuto bene in mente il quadro della situazione e avesse lasciato che la penna (o la tastiera del computer) avesse scritto per lei "in corso d'opera", lasciando che i fatti prendessero forma prima su carta che nella testa.
Probabilmente anche il fatto che si tratta di una scrittura a quattro mani non ha aiutato in tal senso: sembra quasi che si capisca che ci sono due teste diverse nella caratterizzazione della storia e dei personaggi.
Il personaggio maschile non è da meno: anche lui, l'affascinante e bastardo Graham Morgan si presenta subito in un modo, tanto da ammaliare subito noi donzelle più sensibili al fascino "bastardo", come il titolo stesso ci suggerisce; per poi perdere totalmente le sue caratteristiche e lasciarci spiazzate, perché non riconosciamo più quel personaggio così come ci è stato presentato e, quindi, così come lo abbiamo immaginato fin dall'inizio. Perché quando il bastardo, poi, si ammorbidisce troppo e le sue insicurezze prendono il sopravvento sulla sua virilità e mascolinità... beh, potrebbe voler dire che c'è qualcosa che non ha funzionato in pieno.
Ecco cosa mi è mancato: un punto di snodo, un elemento che mi permettesse di riconoscere gli stessi personaggi in tutta la lettura.
Chiaramente questo è solo il mio punto di vista, in base alle mie esperienze dirette di lettura e a quello che io mi aspetto da un libro e dai personaggi. Spesso anche i cliché possono infatti rivelarsi vincenti: il tutto sta nella caratterizzazione che l'autore riesce a dare, cercando di rendere uniche le sue trame, i suoi racconti, i suoi personaggi.
Che i personaggi di questo libro siano unici è un NI... sono un mix di tanti altri personaggi già visti e già letti. La differenza principale sta nella loro evoluzione in una trama che perde piano piano la caratteristica della credibilità: la mia percezione, infatti, è che la storia prende quella piega perché "doveva" essere scritta così, senza la fluidità e la naturalezza che dovrebbe essere tipica di tutte le storie, dalle più scontate alle più elaborate. Perché anche la storia più banale può perdere di credibilità se non raccontata secondo precise caratteristiche; così come la storia più assurda può risultare credibile se raccontata in un certo modo.
Vi lascio alla lettura, in modo che ciascuna di voi possa fare la propria esperienza e trarre le proprie considerazioni. Di due cose, però, sono assolutamente certa; e sono le ragioni per cui vi suggerisco la lettura: sognerete per tanti aspetti romantici e vi appassionerete alle parti più erotiche.
Non mi resta che augurare una buona lettura a tutte!
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