«Lasciati amare» di Jeky Emme

Titolo: Lasciati amare
Autore: Jeky Emme
Genere: Romanzo Rosa
Prezzo e-book: € 0,00
Prezzo libro: € 7,53

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La trama:
Voi ci credete nel colpo di fulmine? Nell'amore a prima vista? Io no. Credo nelle botte in testa, di quelle date bene e che ti fanno perdere la memoria, ma nell'amore no. Non esiste e non piomba nella vita all'improvviso, non nella mia almeno.
La mia vita è organizzata alla perfezione, so cosa devo fare tra cinque minuti e so dove mi troverò tra dieci anni. Ogni punto, ogni attimo è segnato e organizzato con una perfezione maniacale, nella mia vita non sono ben accetti gli imprevisti e le novità.
Sono l'ansia fatta persona, ho un mondo di emozioni in contrasto tra loro e ho abbandonato una vita cucitami addosso come un vestito troppo stretto per fare l'unica pazzia di tutta la mia vita: ho lasciato il mio fidanzato la sera dei festeggiamenti per il nostro fidanzamento e ho realizzato il mio unico sogno, diventare una pasticcera.
Tutto scontato, penserete, ma io sono Chloe il cui cervello e cuore sono divorziati e si rifiutano di comunicare tra loro. Volete essere voi i miei avvocati per farli riappacificare? Nessun volontario? Grazie, tutti molto gentili eh...
Nella mia nuova vita, quindi, nulla è scontato e nemmeno i miei progetti.
Ho imparato a mie spese che niente va come programmi e se in un ristorante incontri un paio di occhi verdi e un sorriso con le fossette allora forse l'infarto è davvero vicino. Avete presente il cuore che impazzisce, le voci intorno che sfumano, tutto diventa ovattato e le mani che sudano? Quelli sono i tipici sintomi da infarto giusto? Non potrebbe essere altro.
Se aggiungiamo alla mia nuova vita la mia vecchia amica pazza, un incontro che non ho più scordato, il profumo della vaniglia, l'impronta di una piuma, un po' di romanticismo e la mia vena ironica, allora forse i miei progetti vanno davvero in fumo... o forse no.
Se vedete troppo fumo e le fiamme sono troppo alte, per favore, chiamateli voi i pompieri.


La Recensione (di Debora)   (2 stelle su 5)

Care lettrici e cari lettori, eccoci all'ultimo appuntamento di marzo!

Il libro di cui vi parlo oggi si intitola “Lasciati amare”, scritto da Jeky Emme.

Vi preannuncio che sarà una recensione un po' difficile: sarà un po' problematico scrivervi la mia opinione cercando di darvi meno anticipazioni possibili, per non rovinare la sorpresa a chi vorrà leggerlo.

I protagonisti di questa storia sono Chloe e Bryan, anche se sono particolarmente ricorrenti anche due personaggi secondari, Mia e Paul, migliori amici rispettivamente di Chloe e di Paul.

Chloe è una ragazza fidanzata per volontà della famiglia. La conosciamo la sera in cui, scappata dal ricevimento del suo fidanzamento, si rifugia in un ristorante italiano, dove incontra gli occhi di Bryan e ne rimane affascinata.

Anche Bryan si trova al ristorante insieme alla fidanzata, anch'ella scelta per volontà della famiglia. Ma è già pronto a lasciarla e a esaudire il sogno della sua vita, ovvero quello di aprire il proprio ristorante insieme al suo migliore amico Paul. Incontra lo sguardo di Chloe e ne rimane affascinato.

Determinata a prendere in mano le redini della sua vita, Chloe decide di realizzare il suo sogno: aprire una pasticceria insieme alla sua migliore amica Mia.

Trascorso un anno da quel fugace incontro di sguardi, il destino farà incontrare Chloe e Bryan: al ristorante di Brian e Paul sarà dato l'incarico di svolgere il servizio di catering per l'inaugurazione della pasticceria di Chloe e Mia. E se troveremo un Bryan cotto perso di Chloe, in ricordo di quel colpo di fulmine di un anno prima, lei farà di tutto per non lasciarsi andare, anche se sarà difficile.

"Ho la sensazione che se lasciassi passare anche un solo granello di dolcezza, lui sarebbe la persona in grado di distruggermi pezzo dopo pezzo. Ho bisogno della mia stabilità, della mia routine, delle mie piccole sicurezze e di seguire i miei progetti senza nessun ostacolo e lui è un imprevisto.”

Ma Bryan non demorderà e cercherà in ogni modo (anche troppo insistentemente!) di abbattere il muro difensivo di Chloe. Ci riuscirà, ma ci sarà un imprevisto dietro l'angolo che farà fuggire l'insicura Chloe. Il resto lo lascio alla vostra lettura!

Personalmente, nonostante la narrazione dal punto di vista in prima persona di entrambi i protagonisti, non sono riuscita a entrare in sintonia né con Chloe, che ho trovato troppo immatura di fronte a situazioni importanti per le quali nemmeno decide di lottare, né con Bryan, troppo insistente e mieloso.

È vero, la maggior parte di noi donzelle apprezza la dolcezza e il romanticismo, ma entro certi limiti! E leggere di un Bryan così troppo dolce, ma anche così troppo paranoico, rende quasi poco credibile il personaggio maschile.

Fra tutti i vari esempi che potrei citare, mi viene in mente quello che più mi ha fatto sorridere, perchè un po' grottesco. A seguito di un particolare evento, Chloe si allontana da Bryan e, vi cito il punto di vista di quest'ultimo (taglio qualche frase, altrimenti diventa una citazione troppo lunga):

“Cinque settimane. 35 giorni. 840 ore. 50400 minuti. 3024000 secondi che non ho notizie di Chloe.
5 settimane senza vedere l'azzurro dei suoi occhi. L'ho ricercato nel cielo, nel riflesso dell'acqua del laghetto e in ogni angolo, ma non l'ho mai trovato.
35 giorni senza sentire quel suo profumo di vaniglia.
840 ore di silenzio, senza sentire più il suono della sua voce, il battito del suo cuore e il suo respiro leggero mentre dorme.
30240000 secondi, un'eternità, in cui ogni cibo che ho cucinato e cucino mi ricorda lei.”


Sono riuscita a entrare in empatia con Chloe solo per un piccolo sprazzo iniziale, in merito alla sua ansia fatta persona e per questo suo alzare muri per evitare di fidarsi di qualcuno o persino di innamorarsene. Quell'empatia, però, è scemata poco dopo, quando mi sono trovata davanti a una persona immatura: dice di essere una donna forte ma, poi, alla prima banalità scappa. Non solo: persino quando scoprirà che questa banalità è anche una farsa, non farà nulla per cambiare le cose e si autocommisererà all'infinito.

Al di là della storia poco originale e dei personaggi non convincenti, i veri tasti dolenti sono la scrittura e gli errori.

Ho apprezzato l'esposizione del testo in prima persona, ma ho trovato una narrazione e dei dialoghi molto elementari, seppure scorrevoli. Non ho trovato particolarmente azzeccato, poi, l'esagerato tentativo di rapportarsi con il lettore: trovo che sia addirittura forzato, in quanto credo sia già sufficiente la narrazione in prima persona. Ok la scrittura amichevole, ma non vedo la necessità di fare costantemente domande al lettore o di aggiungere gli smile al testo: potevano essere evitati senza dubbio.

Sono presenti vari errori grammaticali, così evidenti da non passare inosservati. Alcuni di essi sono anche segno che è mancata una ricerca approfondita di come si scrivano alcuni termini non italiani.

Peccato, perché l'inizio era davvero promettente. Tra l'altro mi sono rispecchiata molto nella frase della sinossi “Sono l'ansia fatta a persona, ho un mondo di emozioni in contrasto fra loro”, ma pagina dopo pagina la curiosità di leggere come la storia si sarebbe evoluta è stata sostituita dalla delusione per gli errori riscontrati, per i personaggi poco caratterizzati e per lo sviluppo di una storia scontata... e un po' scopiazzata da altri libri!

Scegliete voi, cari amici, se fare un vostro tentativo di lettura o no. Mi piace confrontarmi con altri pareri e altri punti di vista. Sono sempre una grande occasione per crescere ed evolverci.

Un caro saluto a tutti!