Autore: Nadia Toffa
Editore: Chiarelettere
Genere: Autobiografie
Prezzo e-book: € 9,99
Prezzo Libro: € 13,60
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«Ho imparato a non odiare il dolore
per imparare ad amare la vita.»
Le sue parole dirette, spesso venate di ironia,
mai banali, sono rivelatrici di come
era lei veramente,
del suo immenso amore per la vita:
ci arrivano dritte al cuore
e ci colpiscono per la loro carica di umanità
e la magia che ci trasmettono.
«Sei stata capace di mettere l’Italia sottosopra unendo
il Nord e il Sud... Sei entrata nel cuore di tutti.
Hai raccontato le tue fragilità dandoci coraggio.
Hai avuto fame e sete di giustizia.»
Don Maurizio Patriciello, simbolo della lotta nella Terra dei fuochi
Il nostro tempo ha bisogno di consumare sempre nuovi eroi. Nadia Toffa lo è diventata, suo malgrado. Giornalista, protagonista di inchieste coraggiose per la trasmissione Le Iene, grazie alla bravura professionale, alla immediata simpatia e autenticità, si è imposta all’attenzione di milioni di persone, giovani e meno giovani. La malattia che l’ha colpita, e che Nadia non ha mai nascosto, l’ha avvicinata alla sofferenza di tanti malati che hanno potuto rispecchiarsi in lei e sentirsi meno soli, e più capiti.
Questo libro rivela i suoi pensieri degli ultimi mesi, tra il gennaio e il giugno del 2019, quando, dopo i molti attacchi subiti sulla rete in seguito alla decisione di rendere pubblica la sua condizione, Nadia ha scelto di rimanere in silenzio, mettendo fine alle polemiche. Il suo desiderio, espresso alla mamma Margherita, era che i testi da lei scritti fossero pubblicati, per non nascondere nulla e continuare a essere sé stessa fino alla fine.
Per l’umanità, la carica vitale e l’esempio che Nadia ci ha lasciato, come ha scritto don Patriciello, abbiamo verso di lei un forte debito di riconoscenza.
Tutta l’Italia ha partecipato al dolore dei familiari per la morte di Nadia Toffa (Brescia, 1979-2019). I funerali, su richiesta della stessa Nadia, sono stati celebrati da don Maurizio Patriciello, parroco di Caivano, noto per la sua opera di sensibilizzazione sulla Terra dei fuochi. Alla cerimonia funebre era presente una rappresentanza dei cittadini di Taranto, in particolare quelli del rione Tamburi, in segno di riconoscenza dopo i numerosi servizi televisivi che Nadia Toffa ha dedicato alle tragiche conseguenze dell’inquinamento prodotto dall’Ilva.
Inviata e conduttrice della trasmissione Le Iene, per anni ha condotto inchieste coraggiose su temi difficili e scabrosi, senza mai tirarsi indietro. Famose le puntate dedicate alle truffe compiute ai danni del servizio sanitario nazionale, alla proliferazione delle slot machine, allo smaltimento illegale dei rifiuti in Campania per mano della camorra, al crescente tasso di tumori nel “triangolo della morte” tra Napoli e Caserta e nella “terra dei veleni” a Crotone, alla prostituzione minorile.
«Se il fine vita è una clessidra che si svuota, Nadia l'ha riempito di parole. Le parole ora formano un libro, si chiama “Non fate i bravi”.» La Repubblica - Pino Corrias
«Un inno alla speranza, alla voglia di lottare, di crederci, di superare le avversità della vita.» Il Giornale - Novella Toloni
«E la "paura"? Trova spazio in diverse pagine. Non la si può ignorare, spiega Nadia. Tutti hanno paura. Lei, da piccola, la sfidava salendo le scale al buio. Col tempo ha imparato che "per venirne fuori bisogna buttarsi dentro, a capofitto".» Vanity Fair - Stefania Saltamacchia
per imparare ad amare la vita.»
Le sue parole dirette, spesso venate di ironia,
mai banali, sono rivelatrici di come
era lei veramente,
del suo immenso amore per la vita:
ci arrivano dritte al cuore
e ci colpiscono per la loro carica di umanità
e la magia che ci trasmettono.
«Sei stata capace di mettere l’Italia sottosopra unendo
il Nord e il Sud... Sei entrata nel cuore di tutti.
Hai raccontato le tue fragilità dandoci coraggio.
Hai avuto fame e sete di giustizia.»
Don Maurizio Patriciello, simbolo della lotta nella Terra dei fuochi
Il nostro tempo ha bisogno di consumare sempre nuovi eroi. Nadia Toffa lo è diventata, suo malgrado. Giornalista, protagonista di inchieste coraggiose per la trasmissione Le Iene, grazie alla bravura professionale, alla immediata simpatia e autenticità, si è imposta all’attenzione di milioni di persone, giovani e meno giovani. La malattia che l’ha colpita, e che Nadia non ha mai nascosto, l’ha avvicinata alla sofferenza di tanti malati che hanno potuto rispecchiarsi in lei e sentirsi meno soli, e più capiti.
Questo libro rivela i suoi pensieri degli ultimi mesi, tra il gennaio e il giugno del 2019, quando, dopo i molti attacchi subiti sulla rete in seguito alla decisione di rendere pubblica la sua condizione, Nadia ha scelto di rimanere in silenzio, mettendo fine alle polemiche. Il suo desiderio, espresso alla mamma Margherita, era che i testi da lei scritti fossero pubblicati, per non nascondere nulla e continuare a essere sé stessa fino alla fine.
Per l’umanità, la carica vitale e l’esempio che Nadia ci ha lasciato, come ha scritto don Patriciello, abbiamo verso di lei un forte debito di riconoscenza.
Tutta l’Italia ha partecipato al dolore dei familiari per la morte di Nadia Toffa (Brescia, 1979-2019). I funerali, su richiesta della stessa Nadia, sono stati celebrati da don Maurizio Patriciello, parroco di Caivano, noto per la sua opera di sensibilizzazione sulla Terra dei fuochi. Alla cerimonia funebre era presente una rappresentanza dei cittadini di Taranto, in particolare quelli del rione Tamburi, in segno di riconoscenza dopo i numerosi servizi televisivi che Nadia Toffa ha dedicato alle tragiche conseguenze dell’inquinamento prodotto dall’Ilva.
Inviata e conduttrice della trasmissione Le Iene, per anni ha condotto inchieste coraggiose su temi difficili e scabrosi, senza mai tirarsi indietro. Famose le puntate dedicate alle truffe compiute ai danni del servizio sanitario nazionale, alla proliferazione delle slot machine, allo smaltimento illegale dei rifiuti in Campania per mano della camorra, al crescente tasso di tumori nel “triangolo della morte” tra Napoli e Caserta e nella “terra dei veleni” a Crotone, alla prostituzione minorile.
«Se il fine vita è una clessidra che si svuota, Nadia l'ha riempito di parole. Le parole ora formano un libro, si chiama “Non fate i bravi”.» La Repubblica - Pino Corrias
«Un inno alla speranza, alla voglia di lottare, di crederci, di superare le avversità della vita.» Il Giornale - Novella Toloni
«E la "paura"? Trova spazio in diverse pagine. Non la si può ignorare, spiega Nadia. Tutti hanno paura. Lei, da piccola, la sfidava salendo le scale al buio. Col tempo ha imparato che "per venirne fuori bisogna buttarsi dentro, a capofitto".» Vanity Fair - Stefania Saltamacchia