di Roc Sonia - Oggi proverò a trattare un argomento delicato, al quale sono poche le persone che scelgono di approcciarsi.
Dopo un'attenta riflessione, scaturita da un'assidua osservazione di alcune categorie di autori e di lettori, ho avuto modo di riscontrare come alcune letture riescono a deviare la forma mentis di quelle persone che non sono in grado di distinguere la finzione dalla realtà.
È responsabilità dell'autore veicolare quante più informazioni ed emozioni veritiere, in modo da evitare di inculcare nella testa delle persone più ingenue verità confutabili e convinzioni che non hanno né capo né coda.
Sarebbe opportuno che un autore si limitasse a descrivere solo situazioni ed emozioni che conosce direttamente. Il rischio di sembrare poco professionale è sempre dietro l'angolo, insieme alla responsabilità di creare un'opera piena di menzogne, frutto di situazioni ed emozioni copiate da altre opere a cui si è ispirato.
La vita e le esperienze personali devono essere le uniche fonti di ispirazione di chi si appresta a scrivere un libro. Altrimenti ci sono poche possibilità che sia considerato un vero scrittore.